14 aprile 2015

L' ITALIA DI PASOLINI




Da  Significato del rimpianto

«Io mi guardo indietro, e piango i paesi poveri, le nuvole e il frumento; la casa scura, il fumo, le biciclette, gli aeroplani | che passano come tuoni: e i bambini li guardano; il modo di ridere che viene dal cuore; gli occhi che guardandosi intorno ardono di curiosità senza vergogna, di rispetto senza paura. Piango un mondo morto. Ma non son morto io che lo piango. Se vogliamo andare avanti, bisogna che piangiamo il tempo che non può più tornare, che diciamo di no | a questa realtà che ci ha chiusi nella sua prigione»

P.P. Pasolini, La nuova gioventù, Einaudi 1975

***

Da  L' UMILE ITALIA (1954)

I

Qui, nella campagna romana,
tra le mozze, allegre case arabe
e i tuguri, la quotidiana
voce della rondine non cala,
dal cielo alla contrada umana,
a stordirla d'animale festa.
Forse perché già troppo piena
d'umana festa: né mai mesta
essa è abbastanza per la fresca
voce d'una tristezza serena.

Cupa è qui la tristezza, come
è leggera la gioia: non ha
che atti estremi, confusione,
la violenza: è aridità
il suo ardore. Invece è la passione
mite, virile, che rischiara
il mondo in una luce senza
impurezze, che al mondo dà le care
civili piazzette, dove ignare
rondini scatena l'innocenza.

[...]

Più è sacro dov'è più animale
il mondo: ma senza tradire
la poeticità, l'originaria
forza, a noi tocca esaurire
il suo mistero in bene e in male
umano. Questa è l'Italia, e
non è questa l'Italia: insieme
la preistoria e la storia che
in essa solo convivano, se
la luce è frutto di un buio seme.


 III

 [...]

È necessità
liberarsi soffrendo, ma
lottando soffrire, la storia.

È necessità il capire
e il fare: il credersi volti
al meglio, presi da un ardire
sacrilego a scordare i morti,
a non concedersi respiro
dietro il rinnovarsi del tempo.
Eppure qualche cosa è più
forte del nostro ardore empio
a maturare nella mente
a fare della natura virtù.

E ci trascina indietro, al fresco,
all'arso tempo, al tempo vano,
assordato dalle vane feste
dell'umile gente, al tempo umano,
al tempo allegramente terrestre,
al tempo che vive il suo incanto,
con le rondini, nel solatio
paese padano, nel fianco
dei freschi colli, e che di schianto
voi volgete, rondini, all'addio.


Pier Paolo Pasolini, Le ceneri di Gramsci, Garzanti, 1957  

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