19 aprile 2015

STORIE DI MIGRANTI DI IERI E D'OGGI





Di fronte alla morte annunciata di tanti poveri migranti africani annegati oggi a poche miglia di distanza dalla nostra isola  ogni parola mi appare inadeguata. Troppe parole sono state dette e tutte risultano retoriche e inutili quando non blasfeme.
Le uniche parole che mi sembrano  avere ancora  un senso sono quelle che riuscì a trovare Ignazio Buttitta nel 1956 alla notizia della tragedia della miniera belga di Marcinelle in cui persero la vita decine  di migranti siciliani.
Non sono passati tanti anni da allora,  quando erano i nostri padri a migrare  nel nord Europa, spesso anche clandestinamente;  eppure tanti sembrano averlo dimenticato.
Ecco perchè riproponiamo stasera i versi del poeta siciliano cantati da Nonò Salamone:








1 commento:

  1. Le uniche parole fuori dal coro che ho sentito finora, oltre a quelle di Papa Francesco, mi sembrano queste:
    "Questi ipocriti sciacalletti di governo (italiani ed europei), che dichiarano di risolvere il problema affondando i barconi prima della partenza o perseguendo gli scafisti, col cipiglio cialtrone in favore di telecamera, mi disgustano più dei salvini e delle santanchè di turno. Ma perdonate, cari sciacalletti, tralasciamo per un momento le ragioni umanitarie (che pure già sarebbero più che sufficienti) e le analisi geopolitiche: non eravate voi a sostenere che quella che conta è la legge del mercato, la relazione tra domanda e offerta? E ora davvero volete spacciare questa menzogna secondo la quale basterebbe fracassare qualche barchetta (l'offerta) ed ecco che, puf, milioni di profughi, asilanti, migranti dalla Siria, dalla Somalia, dallo Yemen, dall'Etiopia, dal Subsahara (la domanda) scomparirebbero? Ipocriti sciacalletti cialtroni. LIBERTA' DI CIRCOLAZIONE PER TUTTE/I - NO AL PERMESSO DI SOGGIORNO" (Matteo Di Gesù)

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