25 aprile 2015

UNA IDEA E' UNA IDEA E NESSUNO LA ROMPE.














Udine li 14 marzo 1945

Dalle mie prigioni vi scrivo.
Carissimi famigliari, vengo a voi con queste mie ultime parole, facendovi sapere che sono condannato a morte, ma non disperatevi per me. Speriamo che tutto vada bene, se non va bene va male. Cara mamma se anche muoio io ti restano lo stesso altri quattro leoni, niente da fare così è il destino, io e Gino Nosella, i più disgraziati dei condannati a morte.
Luigi detto Boschin (parte?) per la Germania, Vi faccio sapere che insieme a noi due è anche il cugino Benito di Cordovado; anche lui condannato a morte. Speriamo che tutto vada bene, ma siamo che aspettiamo momento per momento e siamo in trentasette condannati a morte.
Un saluto ai parenti e ai paesani.
Una idea è una idea e nessuno la rompe. A morte il fascismo e viva la libertà dei popoli. Un saluto a Natale Tomba e a sua moglie Gigia e ai padroni.
Se il destino e sfortuna mi rapì, vi chiedo perdono a tutti, papà mamma e fratelli. Girare attorno qua e là per la prigione e a dirsi che siamo condannati a morte, ma ormai è così e viva la libertà dei popoli.
È così l’ultimo saluto che vi faccio.
Bacioni ai nonni che preghino per me tanto e vi bacio tutti.
Vostro                        Luigi
Luigi Ciol (Resistere)
Di anni 19 - nato a Cintello di Teglio Veneto (Venezia) il 4 ottobre 1925 -. Partigiano con il grado di caposquadra nella Brigata "Iberati" operante nella zona di Venezia -. Catturato il 22 gennaio 1945 a Fossalta di Portogruaro - tradotto nelle carceri di Udine - torturato -. Processato il 14 marzo 1945 dal Tribunale Militare Territoriale tedesco di Udine, per appartenenza a bande armate -. Fucilato il 9 aprile 1945 a Udine con altri ventotto partigiani.
Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, a cura di Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli, Einaudi

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