12 febbraio 2014

IL DANILO DOLCI DI GIACINTO SPAGNOLETTI



Quando nel dicembre 1975 Giacinto Spagnoletti, già noto letterato, viene  in Sicilia per incontrare Danilo Dolci e i suoi collaboratori del Centro Studi e Iniziative di Partinico e Trappeto, non ha «ancora l’idea precisa di comporre un libro, bensì di registrare alcune conversazioni» e raccogliere documenti. Ma quelle conversazioni registrate al magnetofono diventeranno un libro pubblicato da Mondadori nel 1977.
In quel periodo io ero uno dei collaboratori di Danilo e vivevo al Centro di Formazione di Trappeto. Ricordo perfettamente quelle indimenticabili giornate e mi ha fatto tanto piacere vedere ristampato un libro che era scomparso dalla circolazione. 
Un libro importante per almeno due ragioni essenziali: Spagnoletti scelse di lasciare che «questa serie di interviste costituisse da sola il filtro per una conoscenza diretta del personaggio e delle sue idee» e perché, anche a distanza di tanti anni dalla prima edizione, Conversazioni rimane non la summa delle esperienze vissute da Danilo Dolci ma «uno strumento piuttosto che un “lavoro d’autore” [...] al servizio di quanti si sforzano di percorrere analoghe strade di liberazione».

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