Il Muos, l’esempio di come vanno le cose in Italia.
Nel silenzio più totale dei media – purtroppo va detto -, si è consumato l’ultimo scempio del Muos. Soltanto gli attivisti del “No Muos” hanno cercato di opporsi alla installazione delle tre grandi parabole che tanto male faranno a noi, ai nostri figli ed ai nostri nipoti.
Nel silenzio più totale, appunto. Un silenzio assordante di chi, ad esempio, aveva fatto la propria campagna elettorale per la presidenza della Regione Sicilia. Quel Saro Crocetta che lotta (giustamente) la mafia, ma che non fa la rivoluzione per la salute e la vita dei suoi concittadini. Quei concittadini che lo avevano votato anche (e, probabilmente, soprattutto per il suo NO deciso al Muos). Ed adesso? Adesso siamo ancora una volta orfani. Ma non della speranza: quella speranza di lottare, che l’unione faccia la forza, non ci scoraggia.
I militanti NO MUOS rilanciano, organizzando una manifestazione che è forse l’ultima speranza: quella del primo marzo.
Una manifestazione pacifica che vuole rivoluzionare una decisione folle: condannare a morte milioni di siciliani per il capriccio di assecondare i poteri forti americani.
Basta, Presidente Crocetta, anche questa è Mafia. Vuole per caso dirci che una decisione che condanna a morte generazioni di siciliani non sia una decisione mafiosa?
Come recita lo slogan: “Il Muos a Niscemi non è una giostra, ma un killer”.
Non si cambia la storia chiedendo il permesso, si cambia proteggendo le proprie idee.
NO MUOS, una lotta di libertà!
Fonte: laspia.it
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