Il glicine,
da Poesie Incivili (aprile 1960)
(...)
Io non so cosa sia
questa non-ragione, questa poca-ragione:
Vico, o Croce, o Freud, mi soccorrono,
ma con la sola suggestione
del mito, della scienza, nella mia abulia.
Non Marx. Solo ciò che ormai è parola
la parola muta, non il chiarore,
non il buio che c'è prima, povero glicine!
Quanto in te vive - e in me per te trema -
resta represso gemito
di cui non si sa, di cui non si dice.
Ma è possibile amare
senza saper cosa questo vuol dire? Felice
te, che sei solo amore, gemello vegetale,
che rinasci in un mondo prenatale!
(...)
Pier Paolo Pasolini
(...)
Io non so cosa sia
questa non-ragione, questa poca-ragione:
Vico, o Croce, o Freud, mi soccorrono,
ma con la sola suggestione
del mito, della scienza, nella mia abulia.
Non Marx. Solo ciò che ormai è parola
la parola muta, non il chiarore,
non il buio che c'è prima, povero glicine!
Quanto in te vive - e in me per te trema -
resta represso gemito
di cui non si sa, di cui non si dice.
Ma è possibile amare
senza saper cosa questo vuol dire? Felice
te, che sei solo amore, gemello vegetale,
che rinasci in un mondo prenatale!
(...)
Pier Paolo Pasolini
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