Negli inediti dello storico e filosofo italiano le fasi di un costante confronto col pensiero di Marx.
Nadia Urbinati
Bobbio-Marx tre incontri cruciali
Chi «entra nel labirinto dell’opera di Bobbio si accorge presto che Marx non è indicato tra gli autori prediletti», eppure egli è sempre stato “affascinato” dal suo pensiero politico e filosofico. Così Cesare Pianciola e Franco Sbarberi introducono questa antologia di scritti inediti di Norberto Bobbio. I suoi “incontri” con Marx hanno coinciso con momenti cruciali della storia nazionale, a dimostrazione del fatto che le idee di Marx non hanno solo suggerito interpretazioni della società, ma ispirato l’azione politica stessa, di movimenti e partiti.
Tre sono stati i “momenti cruciali” dell’incontro: “l’antifascismo militante” (1941-42), i “problemi della ricostruzione” (1945-50) e il movimento di contestazione degli anni ’60 e ’70. Tre momenti e tre piani di discussione su Marx: la sua filosofia della storia e quindi la via al socialismo; la sua scienza della società e quindi la totalità della dialettica; la sua visione politica e quindi il ruolo dello stato. Questi testi inediti testimoniano le tappe di questa ricerca e ci consegnano un Bobbio che legge Marx in chiave liberalsocialista centrata sul primato del potere economico, la diagnosi critica della riduzione del lavoro a merce, e la ricerca di una società nella quale l’individuo dovrebbe godere della libertà che il liberalismo ha promesso senza riuscire a garantire.
Emerge anche come Bobbio abbia riconosciuto il valore originario del movimento studentesco. È noto come avesse a più riprese criticato la democrazia assemblearistica e leaderistica del movimento. Ora, i curatori ci consegnano un Bobbio per nulla professorone pieno di certezze su quel che era vivo e morto della sinistra, ma al contrario un contestatore al pari degli studenti che lo contestavano quando si trattava di chiedere (come si legge in una lettera inedita a Pietro Nenni del dicembre 1967) “una maggiore moralizzazione della vita universitaria” o di criticare i colleghi che avevano “rivendicato il diritto di essere contemporaneamente deputati e professori”.
Andare contro corrente è stato uno stile del pensare critico di Bobbio. Come Politica e cultura (1955) maturò nel corso del dialogo con il marxismo e i comunisti nell’età della guerra fredda, Il futuro della democrazia (1984) è stata l’esito delle riflessioni su marxismo e democrazia sollevate dal movimento di contestazione; di qui la sua diagnosi dei tre maggiori problemi della democrazia rappresentativa: la “partecipazione distorta”, il “controllo inefficace” e il “dissenso limitato”.
Problemi che sono ancora
qui, aggravati, e che il professore ci aiuta a riesaminare. I
problemi sono seri e enormi, scriveva, e “ogni forma di
semplificazione” o di “ricerca delle scorciatorie” è
“perfettamente inutile e imprudente”.
La Repubblica – 18
maggio 2014
Norberto Bobbio
Scritti su Marx
Donzelli, 2014
euro 19,50
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