21 maggio 2014

MORO SI POTEVA SALVARE




Una nuova commissione d’inchiesta e le rivelazioni su Gladio e il caso Moro.

Una nuova commissione d’inchiesta e le 

rivelazioni su Gladio e il caso Moro.


Neverending story, la storia infinita. È la definizione adeguata per il caso Moro: una storia infinita perché mai chiarita, perché il passar degli anni anziché fugare le ombre le han rese più nere e più impenetrabili. È di questi giorni la richiesta avanzata dal Partito democratico alla luce delle nuove rivelazioni fatte da un ex ispettore: il poliziotto, adesso in pensione, ha rivelato all’Ansa il contenuto di una lettera scritta da uno dei due uomini che sarebbe stato in sella alla Honda presente in via Fani, la mattina del 16 marzo ’78.

Secondo l’anonimo, nel frattempo deceduto, i due sarebbero stati agenti che rispondevano al colonnello del Sismi Camillo Guglielmi, e il loro compito sarebbe stato quello di “proteggere le Br da disturbi di qualsiasi genere”.

“Novità sconvolgenti” come le ha definite Gero Grassi, vicepresidente dei deputati del Pd e promotore della proposta di legge che istituisce l’ennesima commissione d’inchiesta parlamentare, per la quale si attende l’approvazione al Senato. Emerge qualcosa di quanto Falco Accame, già Presidente della Commissione Difesa proprio in quegli anni, ha ipotizzato da tempo immemorabile circa il retroterra del caso Moro.

Proprio di questo tratta il libro-intervista a cura di Marilina Veca (Massari Ed.) dal titolo “96 domande sul caso Moro. Moro si poteva salvare”. Siamo ancora nel campo delle notizie riservate, anzi riservatissime, documenti secretati, Segreti di Stato.

Quante volte abbiamo sentito queste parole cadere come una cortina di piombo, a chiudere l'accesso alle verità possibili, alle spiegazioni documentate, alle ricostruzioni reali di fatti, di tragedie, di morti. Il segreto di Stato: un segreto indefinito che comprende tutto e il contrario di tutto.


www.utopiarossa.blogspot.com  story, la storia infinita. È la definizione adeguata per il caso Moro: una storia infinita perché mai chiarita, perché il passar degli anni anziché fugare le ombre le han rese più nere e più impenetrabili. È di questi giorni la richiesta avanzata dal Partito democratico alla luce delle nuove rivelazioni fatte da un ex ispettore: il poliziotto, adesso in pensione, ha rivelato all’Ansa il contenuto di una lettera scritta da uno dei due uomini che sarebbe stato in sella alla Honda presente in via Fani, la mattina del 16 marzo ’78.

Secondo l’anonimo, nel frattempo deceduto, i due sarebbero stati agenti che rispondevano al colonnello del Sismi Camillo Guglielmi, e il loro compito sarebbe stato quello di “proteggere le Br da disturbi di qualsiasi genere”.

“Novità sconvolgenti” come le ha definite Gero Grassi, vicepresidente dei deputati del Pd e promotore della proposta di legge che istituisce l’ennesima commissione d’inchiesta parlamentare, per la quale si attende l’approvazione al Senato. Emerge qualcosa di quanto Falco Accame, già Presidente della Commissione Difesa proprio in quegli anni, ha ipotizzato da tempo immemorabile circa il retroterra del caso Moro.

Proprio di questo tratta il libro-intervista a cura di Marilina Veca (Massari Ed.) dal titolo “96 domande sul caso Moro. Moro si poteva salvare”. Siamo ancora nel campo delle notizie riservate, anzi riservatissime, documenti secretati, Segreti di Stato.

Quante volte abbiamo sentito queste parole cadere come una cortina di piombo, a chiudere l'accesso alle verità possibili, alle spiegazioni documentate, alle ricostruzioni reali di fatti, di tragedie, di morti. Il segreto di Stato: un segreto indefinito che comprende tutto e il contrario di tutto.


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