"Perché una rivista abbia senso, perché valga la pena leggerla, occorrono almeno due cose: che essa possieda un'idea forte con la quale leggere la realtà del Presente, e che sia costituita da un gruppo di persone che quell'idea condividono profondamente, ma senza farne una prigione di schemi predigeriti e di interpretazioni già scritte.
NUOVA BUSAMBRA sembra essere venuta fuori da questo virtuoso connubio: da un lato omaggia la tradizione e il territorio - ma in maniera nobile, riconoscendo l'importanza di non disperdere certe fortunate eredità. In questo senso è da leggere la sua linea di continuità con BUSAMBRA, la testata ideata da Francesco Carbone (scomparso nel 1999) intellettuale curioso, poliedrico, "dilettante" nel senso che Leonardo Sciascia amava attribuire a questa parola. Dall'altro svela un gruppo di intellettuali - tutti attivi nel territorio dominato da Rocca Busambra, da Bagheria a Villafrati - affatto intimoriti dalla dimensione "provinciale" e decisi a farne, della provincia, il punto di osservazione privilegiato per leggere e comprendere le contraddizioni del Tempo Presente."
Maurizio Padovano
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